Angelo Dall'Oca Bianca - Verona 1858 - 1942

Angelo dall'Oca Bianca - Sì o no
Sì o no
Nato a Verona il 31 marzo del 1858, ivi morto il 18 maggio 1942.
Si rivelò artista col "Ritratto del Padre" 1874 (morto quando lui aveva quindici anni), eseguito senza precedenti studi.
Incoraggiato da Angelo Pegrassi, ornatista di valore, lasciò il mestiere di manovale per frequentare l'Accademia Cignaroli nella sua Verona, sotto gli insegnamenti di Napoleone Nani.
Nel 1876, recatosi a Roma conobbe il Carducci, Pascarella, Scarfoglio ed altri.
Queste amicizie acuirono il suo desiderio di studio.
Ebbe subito notorietà per una serie di quadri dl genere eseguiti con brio, freschezza e armonia di colori, che risentono dell'influenza favrettiana.
Il buon successo, ottenuto così rapidamente, lo fece cadere nel manierismo, ma più tardi se ne liberò iniziando una produzione alla quale appartengono le sue migliori opere.
Fu un esaltatore sincero ed efficace delle bellezze di Verona, della quale fu figlio devoto, fedele tutore delle poetiche e caratteristiche vedute.
Opere: "Il ripiego negligente"; "Mia madre", 1875; "Carezze con ammonizioni"; "Consigli di un veterano", 1876; "Le due orfane", esposta a Verona nel 1877; "Nausee e svenevolezze", 1878; "Dolore", esposta a Torino nel 1880; "Parodia della partita a scacchi"; "Solita storia"; "John Bull acquista"; "Il venditore di uva"; "Fra il si e il no"; "La vendemmia"; "Fogo al camin"; "Il maldicente"; "Nebbia sull'orizzonte"; "Ritorno dai campi"; "La quadriglia"; "Gli amori delle anime", premiata con medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi e conservata nel Museo di Verona; "Foglie cadenti"; "Fifi"; "Le pelarine"; "Il lattivendolo"; "Il lavatoio"; "Sotto zero"; "Caldarrostaio"; "Ave Maria", premiata a Milano nel 1886 con il «Principe Umberto», ora nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Prime luci" nel Museo Revoltella di Trieste; "Tramonto", premiata a Roma nel 1886 e a Saint Louis, ed acquistata per il Museo di Brooklyn; "Prima Messa", nel Museo d'Arte Moderna di Berlino; "Colto in flagrante" e "Primavera", entrambe nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; "Piazza delle Erbe a Verona", esposta a Venezia nel 1903, ora in quella Galleria d'Arte Moderna; "Torri delle belle donne"; "Il vicolo delle galline"; "L'osteria della campanella"; "Il vicolo delle ciaccole"; "Le tre Parche"; "I passeri del sabato"; "Le gioie fra gli stracci"; "Il vicolo degli amanti"; "La famiglia del pescatore"; "Il canto degli ulivi", "Stelle cadenti", "Paradiso terrestre"; "Ondina del lago"; "Sirene del Garda"; "Chiarore malinconico"; "Fiori del Garda"; "Smarrita"; "L'allodola"; "La compiacenza"; "Annunciazione"; "Vampiro"; "Diavolo rosso"; "Amiche"; "L'ultima stazione"; "Labirinto"; "Ritratto di Garibaldi"; "Autoritratto".
La Biennale Veneziana gli ha apprestato nel 1912 una «personale» nella quale figuravano ben 83 opere.
(da A. M. Comanducci)