Sì o no |
Si rivelò artista col "Ritratto del Padre" 1874 (morto
quando lui aveva quindici anni), eseguito senza precedenti studi.
Incoraggiato da Angelo Pegrassi, ornatista di valore, lasciò il
mestiere di manovale per frequentare l'Accademia Cignaroli nella sua
Verona, sotto gli insegnamenti di Napoleone Nani.
Nel 1876, recatosi a Roma conobbe il Carducci, Pascarella, Scarfoglio
ed altri.
Queste amicizie acuirono il suo desiderio di studio.
Ebbe subito notorietà per una serie di quadri dl genere eseguiti con
brio, freschezza e armonia di colori, che risentono dell'influenza
favrettiana.
Il buon successo, ottenuto così rapidamente, lo fece cadere nel
manierismo, ma più tardi se ne liberò iniziando una produzione alla
quale appartengono le sue migliori opere.
Fu un esaltatore sincero ed efficace delle bellezze di Verona, della
quale fu figlio devoto, fedele tutore delle poetiche e
caratteristiche vedute.
Opere: "Il ripiego negligente"; "Mia madre",
1875; "Carezze con ammonizioni"; "Consigli di un
veterano", 1876; "Le due orfane", esposta a Verona nel
1877; "Nausee e svenevolezze", 1878; "Dolore",
esposta a Torino nel 1880; "Parodia della partita a scacchi";
"Solita storia"; "John Bull acquista"; "Il
venditore di uva"; "Fra il si e il no"; "La
vendemmia"; "Fogo al camin"; "Il maldicente";
"Nebbia sull'orizzonte"; "Ritorno dai campi"; "La
quadriglia"; "Gli amori delle anime", premiata con
medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi e conservata nel
Museo di Verona; "Foglie cadenti"; "Fifi"; "Le
pelarine"; "Il lattivendolo"; "Il lavatoio";
"Sotto zero"; "Caldarrostaio"; "Ave Maria",
premiata a Milano nel 1886 con il «Principe Umberto», ora nella
Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Prime luci" nel Museo
Revoltella di Trieste; "Tramonto", premiata a Roma nel 1886
e a Saint Louis, ed acquistata per il Museo di Brooklyn; "Prima
Messa", nel Museo d'Arte Moderna di Berlino; "Colto in
flagrante" e "Primavera", entrambe nella Galleria
d'Arte Moderna di Roma; "Piazza delle Erbe a Verona",
esposta a Venezia nel 1903, ora in quella Galleria d'Arte Moderna;
"Torri delle belle donne"; "Il vicolo delle galline";
"L'osteria della campanella"; "Il vicolo delle
ciaccole"; "Le tre Parche"; "I passeri del
sabato"; "Le gioie fra gli stracci"; "Il vicolo
degli amanti"; "La famiglia del pescatore"; "Il
canto degli ulivi", "Stelle cadenti", "Paradiso
terrestre"; "Ondina del lago"; "Sirene del
Garda"; "Chiarore malinconico"; "Fiori del
Garda"; "Smarrita"; "L'allodola"; "La
compiacenza"; "Annunciazione"; "Vampiro";
"Diavolo rosso"; "Amiche"; "L'ultima
stazione"; "Labirinto"; "Ritratto di Garibaldi";
"Autoritratto".
La Biennale Veneziana gli ha apprestato
nel 1912 una «personale» nella quale figuravano ben 83 opere.
(da A. M. Comanducci)